One Belt One Road, la nuova Via della Seta.

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Category: Cina , EU , Hong Kong.

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Il programma One belt One Road (acronimo:OBOR) in cinese 一带一路, denominato anche Belt and Road o nella versione italiana “Nuova Via Della Seta” è il piano strategico della Cina per lo sviluppo delle infrastrutture e, quindi, anche dei traffici commerciali tra la Cina e il resto dell’Eurasia.

Belt-Road-via-della-seta-Covellill progetto Belt and Road è stato ufficialmente presentato dal governo cinese nel 2015 con un documento denominato “Vision and Actions on Jointly Building Silk Road Economic Belt and 21st-Century Maritime Silk Road” emesso dal National Development and Reform Commission, Ministry of Foreign Affairs, and Ministry of Commerce of the People’s Republic of China.

Perchè il nome One Belt One Road?

La parola “Belt” si riferisce alla parte delle vie terrestri ed in particolare alla “zona economica della via della seta” che parte dalla Cina, attraversando l’Asia centrale sino all’Europa passando per 18 Paesi e coinvolgendo tre miliardi di persone.

La parola “Road” si riferisce all’insieme delle rotte marittime che collegheranno i porti cinesi con il resto dei terminal portuali presenti nell’oceano indiano, mar rosso e mar mediterraneo costituendo la “via della seta marittima del XXI secolo”.

Secondo i piani del Governo la via terrestre, come la via antica della seta, partirebbe da Xi’an, per dirigersi a Lanzhou. Poi prosegue per Urumqi e passa da Khorgos, al confine con il Kazakistan, e si dirige verso sud-ovest nelle terre dell’Asia centrale, in Iran, Iraq, Siria e Turchia fino al Bosforo. Toccata Istanbul, attraverso i Balcani devia a nord per la Germania terminando a Rotterdam. Un ulteriore corridoio collegherebbe Rotterdam a Venezia, terminal della via marittima.
Non sarà una strada unica, ma una rete di collegamenti ferroviari, ma anche autostradali.
La Nuova Via della Seta Marittima inizierebbe da Quanzhou, di fronte all’isola di Taiwan, con scalo nei principali porti cinesi (da Hong Kong a Canton), poi tocca l’isola di Hainan e proseguirebbe per lo stretto di Malacca (Singapore e Kuala Lumpur) raggiungendo lo Sri Lanka e poi Calcutta.  Dall’India proseguirebbe per l’Africa (Kenya) e, attraverso il Maro Rosso e il Canale di Suez, arriverebbe nel Mediterraneo con scalo ad Atene terminando a Venezia.

Come verrà finanziato il progetto OBOR?

Gli obiettivi della Cina sono quelli di promuovere lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e logistica sia terresti che portuali lungo le i due assi principale della vecchia via della Seta.

Il progetto Belt and Road si avvale di un braccio finanziario creato ad hoc dalla Cina: la Banca asiatica di investimento per le infrastrutture “Asian Infrastructure Investment Bank”  (AIIB).

Ad oggi la Cina detiene il 32% delle azioni mentre il resto delle partecipazioni e distribuito tra altri soggetti istituzionali appartenenti a vari Stati tra cui anche l’Italia. (in Gazzetta Ufficiale la ratifica con Legge n. 110 del 22 giugno 2016 da parte dell’Italia dell’accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture ).

Il progetto Belt and Road attraverso la Asian Infrastructure Investment Bank punta a finanziare gli investimenti in infrastrutture nei diversi paesi presenti lungo le vie individuate nel Progetto a cui si associa un’attività economico/diplomatica guidata sempre dalla Cina al fine di trasformare la Cina in una società moderatamente prospera entro il 2021 centenario della costituzione del Partito Comunista Cinese.

Il ruolo dell’Italia all’interno di OBOR e opportunità per le aziende italiane.

Secondo gli analisti il progetto Belt and Road offrirebbe all’industria italiana due tipi di opportunità:

Italia-via della seta-belt-road-CovelliApertura del mercato cinese centro occidentale.

Sino ad oggi lo sviluppo della Cina è avvenuto in gran parte lungo la zona della costa orientale partendo da Pechino sono a Guanzhou (Canton). Con la realizzazione delle nuove vie terrestri lungo la Nuova Via della Seta vi sarà un incremento degli scambi tra Europa e i mercati cinesi centro occidentali.

Indotto delle infrastrutture.

Le opportunità per le aziende italiane si possono concretizzare in relazione alla lunga serie di infrastrutture che verranno realizzate lungo la nuonva Via della Seta e che, quindi, potranno interessare l’indotto delle costruzioni e dell’industria meccanica italiana quali subfornitori dei general contractor.

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